"Mi piace chi sceglie con cura le parole da non dire"
Alda Merini
L’afasia è un disturbo acquisito del linguaggio conseguente ad una lesione focale nelle strutture cerebrali implicate nell’elaborazione di aspetti diversi delle capacità linguistiche.
Per afasia si intende una parziale o totale perdita “dei complessi processi di interpretazione e formulazione del linguaggio simbolico a causa di un danno focale cerebrale che interessa un’ampia rete di strutture corticali e sottocorticali dell’emisfero dominante per il linguaggio”, che nella maggior parte degli individui è il sinistro.
I deficit afasici possono interessare tutti i livelli della competenza linguistica (fonologico, morfologico, sintattico, semantico-lessicale e pragmatico), sia in produzione che in comprensione, sia nel linguaggio orale che in quello scritto.
L’afasia costituisce dunque un disturbo centrale e non periferico delle competenze linguistiche in quanto non è attribuibile a difficoltà articolatorie o a disturbi uditivi ma ad alterazioni funzionali del sistema cognitivo preposto all’elaborazione del linguaggio (Andrea Marini, 2008).
I criteri di inclusione per la diagnosi di afasia sono:
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Lesione acquisita: la funzione linguistica e le strutture che la sostengono non hanno caratteristiche patologiche prima dell’insorgenza della malattia che causa l’afasia;
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Lesione neurologica: il disturbo è causato da una lesione delle strutture cerebrali coinvolte nei processi di comprensione e produzione linguistica;
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Disturbo del sistema verbale: la comunicazione linguistica risulta deficitaria. In tal modo si intende che a compromettere l’attività del parlare è uno o più dei tre capitoli della funzione linguistica: fonologia, grammatica, lessico.
I criteri di esclusione per la diagnosi di afasia sono:
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Disartria: disturbo articolatorio per lesione del primo o del secondo motoneurone;
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Afonia: grave disturbo di fonazione, cioè di sonorità laringea che può portare a difficoltà nella comunicazione;
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Deterioramento cognitivo generalizzato: deterioramento cognitivo diffuso delle aree cerebrali con eventuale afasia secondaria.
Il soggetto afasico da danno cerebrale può manifestare contemporaneamente una o più delle seguenti modificazioni patologiche:
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Compromissioni motorie (paralisi centrale, iper-discinesia, disprassie, ecc..);
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Compromissione delle emozioni, dei sentimenti, del comportamento, della volitività, della personalità;
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Compromissioni dell’intelligenza;
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Compromissioni delle gnosie;
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Compromissioni della sensorialità centrale;
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Compromissioni di altre funzioni encefaliche (quali: attenzione, memoria, concentrazione, adattabilità) (Marchesini, 2011).
AFASIA DI BROCA
L’afasia di Broca è caratterizzata dall’eloquio ridotto e difficoltoso per la presenza di aprassia verbale e la produzione è agrammatica.
Le serie automatiche, quali i giorni della settimana o i numeri, sono spesso ben articolate; il termine aprassia nell’espressione “aprassia verbale”, sottolinea come vi possa essere una dissociazione tra una produzione più automatica e una nettamente più intenzionale.
L’agrammatismo è clinicamente caratterizzato da una riduzione e semplificazione delle strutture grammaticali. Sono presenti anomie, ripetizione e lettura ad alta voce sono generalmente difficoltose.
La comprensione, seppur discreta in una situazione di conversazione su argomenti familiari, risulta compromessa se adeguatamente valutata con prove sufficientemente impegnative che richiedono la corretta interpretazione di strutture sintattiche, come le frasi passive o le frasi reversibili nelle quali è necessario utilizzare l’ordine delle parole per capire la frase.
La copia è generalmente ben eseguita e il dettato presenta le stesse difficoltà della scrittura spontanea.
Emiparesi, emianestesia e aprassia orale sono spesso presenti nell’afasia di Broca; l’aprassia ideomotoria è presente in un certo numero di soggetti.
La lesione più frequentemente associata all’afasia di Broca si trova nella regione frontale pre-rolandica sopra-silviana sinistra comprendente l’area di Broca e si estende nella sostanza bianca peri-ventricolare sottostante, spesso fino al lobo parietale (Anna Basso, 2005).
AFASIA DI WERNICKE
Nell’afasia di Wernicke la prosodia è ben conservata; l’eloquio fluente e spesso relativamente abbondante fino ad essere logorroico in alcuni casi, è caratterizzato da errori fonemici quali le parafasie fonemiche, i neologismi o il gergo fonemico.
A volte il soggetto con afasia di Wernicke appare inconsapevole di dire cose incomprensibili per l’interlocutore.
La produzione scritta è qualitativamente simile a quella orale e altrettanto compromessa.
La comprensione è gravemente deficitaria. Ripetizione, lettura ad alta voce e dettato sono anch’essi gravemente compromessi.
Gli afasici di Wernicke raramente presentano disturbi di moto o di senso mentre i deficit di campo visivo (emianopsia e quadrantopsia) sono frequenti. L’aprassia ideomotoria e quella ideativa sono anch’esse frequenti.
La lesione responsabile dell’afasia di Wernicke è localizzata nella parte posteriore della prima circonvoluzione temporale con estensione posteriore. Se la lesione è quasi esclusivamente temporale, la comprensione della lettura può essere relativamente meno deficitaria della comprensione del linguaggio orale.
AFASIA DI CONDUZIONE
L’afasia di conduzione è definita dalla presenza di eloquio fluente e da una dissociazione tra la comprensione e la ripetizione, che è sempre gravemente compromessa. Il grave deficit di ripetizione è in netto contrasto con la buona comprensione, che risulta deficitaria solo se valutata con prove adeguate.
La produzione orale fluente è frequentemente interrotta da anomie e da un tipo di errore caratteristico dell’afasia di conduzione, le conduites d’approche (successive variazioni fonemiche della parola bersaglio prodotte dal soggetto nel tentativo di autocorreggersi).
La ripetizione e la lettura ad alta voce sono caratterizzate dallo stesso tipo di errori e il disturbo può essere così grave da impedire al soggetto di ripetere o di leggere correttamente singole parole.
Gli afasici di conduzione presentano frequentemente disturbi di moto e, meno frequentemente, di campo visivo mentre l’aprassia è più rara.
Esistono tre possibili sedi lesionali che provocano l’afasia di conduzione: il giro sopra-marginale e la sostanza bianca sottostante, la corteccia uditiva e la corteccia dell’insula.
AFASIA GLOBALE
L’afasia globale è una forma grave di afasia in cui tutti gli aspetti del linguaggio sono gravemente compromessi.
La produzione orale è non fluente, è gravemente ridotta e può consistere esclusivamente in stereotipie. Queste possono essere composte da sillabe senza senso, un neologismo, una o più parole o una frase, ripetute senza variazioni in tutte le occasioni in cui il soggetto cerca di dire qualcosa.
La comprensione è sempre molto compromessa.
La scrittura spontanea è generalmente abolita ma alcuni pazienti sono ancora in grado di tracciare la propria firma.
La lettura ad alta voce, la ripetizione e la scrittura sotto dettato e copia sono nulli.
I soggetti con afasia globale presentano di solito anche emiparesi, emianestesia e frequentemente anche emianopsia, deficit associati ad aprassia orale ed aprassia ideomotoria. Nella maggior parte dei soggetti la lesione distrugge gran parte delle aree fronto-temporo-parietali del linguaggio.
AFASIA TRANS-CORTICALE MOTORIA
Il disturbo di base consiste in una dissociazione tra linguaggio e pensiero non-verbale, con conseguente incapacità di tradurre il pensiero in parole.
La produzione presenta un eloquio ben articolato e la comprensione del linguaggio parlato e scritto risulta buona.
La ripetizione, la lettura ad alta voce e la scrittura sono conservate.
I soggetti con afasia trans-corticale motoria tendono a non usare spontaneamente il linguaggio usando solo parole isolate o frasi molto brevi.
L’afasia trans-corticale motoria è una forma molto rara di afasia.
Secondo Benson e Ardila (1996) una lesione dell’area dorso-laterale pre-frontale non causerebbe altri sintomi oltre all’afasia trans-corticale motoria; una lesione dell’area supplementare motoria, invece, comporterebbe anche lieve disartria, deficit motori e sensoriali.
Deficit aprassici sarebbero assenti in entrambe le varianti di afasia trans-corticale motoria.
AFASIA TRANS-CORTICALE SENSORIALE
L’afasia trans-corticale sensoriale è anch’essa un forma rara di afasia, è di tipo fluente definita da una buona ripetizione e da una cattiva comprensione.
La produzione è caratterizzata da frequenti parafasie verbali che possono totalmente destrutturare la produzione che si presenta allora come un gergo verbale incomprensibile all’interlocutore; anche la comprensione del linguaggio è gravemente compromessa.
La ripetizione non è apparentemente compromessa anche se il soggetto non comprende le frasi che ripete.
È una forma di afasia grave nella quale tutti i compiti verbali, ad eccezione della ripetizione, sono compromessi.
I disturbi di campo visivo, l’aprassia ideomotoria e l’aprassia ideativa sono frequenti.
Alcuni soggetti presentano anosognosia e/o ecolalia (tendenza a ripetere quanto viene loro detto).
Le lesioni sono generalmente posteriori, colpiscono le regioni parieto-temporali, risparmiando l’area di Wernicke.
AFASIA ANOMICA
L’anomia è il sintomo principale di questo tipo di afasia, reso più evidente dal fatto che non vi sono altri disturbi gravi.
Vi possono essere alcune parafasie fonemiche e verbali ma queste sono poco frequenti.
L’eloquio è fluente e le frasi sono grammaticalmente corrette ma interrotte da anomie, a volte compensate da circonlocuzioni o da parole di significato generico (parole passe-partout).
Per molti soggetti, le parole di uso frequente sono più reperibili rispetto alle parole a bassa frequenza.
Le anomie sono generalmente presenti in uguale misura nella produzione orale e nella produzione scritta.
La comprensione è buona, ripetizione e lettura ad alta voce sono preservate, mentre vi possono essere alcune disortografie nei compiti di scrittura.
L’anomia è il sintomo meno facilmente localizzabile, perché quasi qualunque lesione nell’ambito delle aree del linguaggio può causare anomia e tutti i soggetti afasici sono anomici.
L’afasia anomica consegue a lesioni al giro angolare nel lobo parietale inferiore sinistro e alle connessioni tra i lobi parietale e temporale.
Visto che è difficile localizzare una sede lesionale, è difficile dire quali deficit si associano a questa forma di afasia; se sono lese le aree posteriori del linguaggio si avranno dei deficit di campo visivo, aprassie ideomotoria e ideativa.
AFASIE SOTTOCORTICALI
I casi di afasia sottocorticale sono rari e molti sono i casi negativi, soggetti con lesione dei nuclei della base o della sostanza bianca peri-ventricolare senza deficit del linguaggio.
La produzione è piuttosto ridotta, a volte disartrica, ma non vi è, di solito, aprassia verbale mentre i disturbi della voce sono frequenti; la denominazione può essere più o meno compromessa con frequenti anomie e rari sintomi positivi, quali le parafasie verbali, le conduites d’approche o il gergo.
La ripetizione è buona. La comprensione è relativamente buona così come la lettura ad alta voce.
La scrittura è risultata a volte più compromessa della produzione orale.
L’aprassia ideomotoria è piuttosto rara e l’aprassia orale abbastanza frequente nelle forme di afasia che più si avvicinano alle forme non fluenti.
LINEE GUIDA AFASIA